Diario del Corso di NLP Practitioner Santa Cruz 6-26 luglio 2006

Monday, July 24, 2006

23 luglio - Sid e O.J Simpson: If The Glove Doesn't Fit, You Must Acquit

Oggi Sid ha continuato il suo lavoro di "ricomposizione" dei pezzi ricevuti durante questi venti giorni. Ci ha aiutati a ridefinire la programmazione neurolinguistica come lo studio della struttura dell'esperienza soggettiva. Come le persone fanno esperienza del mondo, quale struttura ha la nostra comune percezione del mondo, percezione che ognuno ha come sua propria ed individuale ma che segue dei modelli che se riusciamo a riconoscere ci aiutano ad essere efficaci nella relazione con gli altri.
Pratica, pratica, pratica, solo questa semplice regola ci permette di poter capire chi ci sta di fronte, capirne la logica ed aiutarlo se incastrato in processi decisionali non efficaci.
Abbiamo anche parlato dei conflitti interni, della possibilità di trovare le risorse per venirne a capo rappresentando fisicamente le due parti in gioco, cogliendone le intenzioni positive e cercando nel presente o in un futuro immaginato le modalità per soddisfare al meglio entrambe le parti.
Abbiamo anche parlato del modello di Thomas e Killman per la gestione dei conflitti con gli altri.

Saturday, July 22, 2006

22 luglio - Sid Jacobson

Nel pomeriggio abbiamo avuto la piacevole occasione di avere come trainer Sid Jacobson. Anche Sid si occupa di PNL praticamente dagli esordi. Ci ha raccontato meglio l'evoluzione dei primi anni della PNL e ci ha permesso di cominciare a tirare le fila di quel percorso che ormai volge alla fine.
PNL come studio della struttura della esperienza soggettiva e come strumento per comprendere come pensa la gente ed aiutarla a cambiare. Se ci sono dei meccanismi di comunicazione viziati, quale è il ragionamento che ci sta alla base? E quando interrogo la persona quali sono i cambiamenti nella sua percezione della realtà?
Ci ha raccontato come la pnl abbia attinto, copiando/modellando, i meccanismi di relazione dei grandi personaggi che l'hanno stimolata all'inzio come Milton Erickson, Virginia Satir, Gregory Bateson ma anche come abbia imparato da chi aveva naturali doti di comunicazione.
Sid ha chiuso ricordandoci che non si tratta di buttare tecniche su un problema ma capire la persona e comprenderne il problema e magari inventare una nuova tecnica.

22 luglio - Robert e zio Walt

"I always like to look on the optimistic side of life, but I am realistic enough to know that life is a complex matter. With the laugh comes the tears and in developing motion pictures or television shows, you must combine all the facts of life - drama, pathos and humor."

Walt Disney

Oggi Robert ci ha presentato il suo lavoro su Walt Disney e la strategia che ne ha ricavato per sviluppare la creatività.
Imagineering Strategy
Walt Disney è stato un grande creativo ma anche un grande uomo d'affari. Come Robert ha ricostruito dalle sue memorie e dal racconto dei suoi collaboratori, WD amava separare i momenti di creatività dai momenti di implementazione dai momenti di analisi critica. Per ogniuno di questi stati dedicava anche degli spazi appositi.
Come per tutti gli altri casi qui non si tratta di imitare ma di coglierne le strategie ed adattarle mettendosi nelle condizioni più efficaci possibili.
Dopo aver visto Robert in azione con Les, abbiamo così provato ad esplorare i nostri stati creativi, realizzativi e critici facendo attenzione a non contaminare uno stato con un 'altro ma focalizzando di volta in volta la nostra attenzione e la nostra fisiologia su uno specifico stato.
La cosa più interessante per me è stata la revisione delle tendenze critiche che da forza bloccante possono diventare un notevole stimolo quando se ne colgono le intenzionalità positive e si traduce una affermazione critica in una domanda. Ma è stata anche notevole l'attenzione posta da robert a coltivare quel fiore delicato che è l'immaginazione, senza farlo bruciare troppo presto dall'ansia di tradurlo in progetto o dalla critica bruciante. Qualcuno potrebbe ricordarsi del processo di brainstorming, non siamo troppo distanti. La differenza fondamentale è quella di coltivare lo stato fisiologico che più ci assiste nello stare in una dinamica creativa, operativa o analitica.

ENERGY FLOWS

Energy flows where attention goes

L'energia scorre dove va l'attenzione

Friday, July 21, 2006

21 luglio - Judith e la sintassi del corpo


Oggi Judith si è dedicata al linguaggio corporeo, alla possibilità di acquisirne maggiore consapevolezza e dominio. Gli esercizi, per quanto semplici sono stati molto interessanti e molto utili per ottenere una consapevolezza dei nostri punti di efficacia e dei nostri punti di debolezza.
E' stato bello poi dedicarci ad immaginare di gestire una conversazione con una persona che troviamo difficile da gestire e acquisire una posizione di terza persona o meglio ancora di stato, capace di vedersi dentro la relazione, vedere l'altro ed avere una consapevolezza delle dinamiche in corso. Solo così c'è la possibilità di condurre quella danza di azioni e reazioni che è la comunicazione.
Judith ci ha poi anticipato velocemente uno schema, il SOAR, states, operations, and resources molto interessante per contestualizzarci su più dimensioni, quella temporale, quella delle persone, prima, seconda e terza e quella dei livelli logici, l'ambiente, i comportamenti, le competenze, i valori e le credenze, l'identità e la spiritualità.
Dentro questo cubo si possono rincorrere gli stati problematici ma anche gli spazi di risoluzione, perchè "to solve greater problems you need greater immagination".
A proposito di livelli logici, Judith ha finito la giornata parlando di level alignment, di allineamento tra questi diversi livelli, dandoci una testimonianza di congruenza e di grazia nel ripercorrere il suo fare ed il suo essere la splendida persona che è.

The Paradox of Our Time

The paradox of our time in history is that we have taller buildings, but shorter tempers; wider freeways, but narrower viewpoints.
We spend more, but have less; we buy more, but enjoy it less.
We have bigger houses and smaller families; more conveniences, but less time.
We have more degrees, but less sense; more knowledge, but less judgment; more experts, but more problems; more medicine, but less wellness.
We drink too much, smoke too much, spend too recklessly, laugh too little, drive too fast, get too angry too quickly, stay up too late, get up too tired, read too little, watch TV too much, and pray too seldom.
We have multiplied our possessions, but reduced our values.
We talk too much, love too seldom, and hate too often.
We've learned how to make a living, but not a life.
We've been all the way to the moon and back, but have trouble crossing the street to meet the new neighbor. We conquered outer space, but not inner space.
We've done larger things, but not better things.
We've cleaned up the air, but polluted the soul.
We've split the atom, but not our prejudices.
We write more, but learn less; We plan more, but accomplish less.
We've learned to rush, but not to wait.
We have higher incomes, but lower morals.
We build more computers to hold more information, to produce more copies than ever, but have less real communication.
These are the times of fast foods and slow digestion; tall men, and short character; steep profits, and shallow relationships.
These are the times of world peace, but domestic warfare; more leisure, but less fun; more kinds of food, but less nutrition.
These are the days of two income families, but more divorce; of fancier homes, but broken homes.
These are the days of quick trips, disposable diapers, throwaway morality, one night stands, overweight bodies, and pills that do everything from cheer to quiet, to kill.
It is a time when there is much in the show window and nothing in the stockroom.
A time when technology can bring this letter to you and a time when you can choose to make a difference, or just hit delete.

Thursday, July 20, 2006

20 luglio - Principi di Comunicazione con Robert

Un pomeriggio abbastanza leggero, a parlare di comunicazione. I contenuti quelli di sempre, sender, decoder, media, decoder, receiver.
Bello però rileggere i temi della comunicazione con l'approccio della PNL.
L'importanza della chiarezza della comunicazione si sposa con l'importanza data all'ascolto dell'altro, prima per capire il contesto nel quale questo riceverà il messaggio e poi per capire come il messaggio è stato compreso. Il feedback diventa parte fondamentale per non commettere errori nella comunicazione.
L'importanza poi del metamessaggio, di quanto comunichiamo con il tono di voce, con gli argomenti che andiamo a sottolineare. Il metamessaggio sposta l'accento dal contenuto alla come e dove porre l'attenzione:
you should not do that here
se stresso il soggetto sto toccando il livello dell'identità, se stresso il modale sto lavorando sulle credenze, se stresso il verbo focalizzo l'attenzione sul comportamento, se stresso l'avverbio pongo l'accento sul contesto. Cose ben diverse tra di loro sulla stessa frase.
Stiamo toccando i fondamenti della PNL, quella che vedeva come destinatari principali i comunicatori di professione.
Importanza poi degli stati in cui si trovano le persone, sia il sender che il receiver: sono calmi o agitati, sono arrabbiati o vogliono aiutare.... ma anche il grado di relazione: è una relazione tra pari o no? Quali gradi di potere, quali gradi di intimità?
Il nostro obiettivo oggi, e mi sa per molti giorni a venire, è quello di acquisire consapevolezza sia quando comunichiamo sia quando stiamo ricevendo la comunicazione altrui.
Bella poi l'integrazione ricevuta da Ade Martins, citando Bandler, ci ha sottolineato come l'intonazione della frase sia estremamente significativa:
se la voce va su è una domanda o si è in una posizione di sottomissione, se la voce rimane sullo stesso tono stiamo affermando qualcosa, in un piano di parità, se la voce è calante, stiamo dando un comando.
Altro aspetto fondamentale è il contesto e la sua chiarezza od ambiguità, la storia della relazione nell'interazione presente.
Significativa poi la riflessione per la quale non possiamo controllare il nostro non verbale e la nostra incongruenza. Possiamo solo lavorare sulle nostre credenze e sugli assunti di quello che stiamo dicendo per poter trovare in questi il nostro equilibrio.
Altro modo che Robert ci dice di usare tanto è quello di specificare il metalinguaggio senza lasciarlo alla precezione altrui, dico questo perchè intendo quello.
Puoi sostenere un'azione coerente solo se sei coerente e sei coerente se credi nelle assunzioni e sei convinto delle intenzioni.

20 luglio - Congruenza - Judith

Mattinata con Judith a parlare di congruenza ed incongruenza.
Definita semplicemente come un sentirsi a proprio agio, con tutte le nostre parti allineate tra di loro per cui non ci capita di usare parole baldanzose e avere un linguaggio corporeo in difesa.
Abbiamo anche distinto Congruenza da Aligment, allineamento, quando la coerenza è anche con l'ambiente esterno con il quale stiamo interagendo ed infine dalla Grazia, lo stato dell'armonia che è anche bellezza, come connessione con la nostra più profonda identità.
Ho sempre pensato alla congruenza come coerenza con i propri valori, oggi è stato per me significativo comprendere quanto fondamentale sia avere chiari anche i proprio obiettivi per poter agire in modo integrato e coerente.

19 luglio - Change Personal History

Molto di quello che facciamo, i nostri meccanismi decisionali, sono fortemente influenzati da quello che è successo nel passato, in quello recente o in quello passato. E certamente non si può cambiare la propria storia. Un dato oggettivo, con le cose belle e le cose brutte che ci sono capitate o che abbiamo fatto.
Ma il nostro comportamento attuale, più che da dati oggettivi è influenzato dalla nostra percezione dell'esperienza. La maggior parte della nostra esperienza è dominio della nostra parte inconscia, ci sono eventi, ancore, che si sono stabilizzate in noi e che scatenano le nostre reazioni. Allora bisogna tornare indietro e recuperare e rielaborare quelle ancore. Il senso della tecnica che oggi Robert ci sta proponendo è proprio questo, quello di recuperare consapevolezza della nostra storia e rielaborarla con le nuove risorse che abbiamo integrato in noi in modo da non farci condannare ad un determinismo senza uscita. Le mappe mentali che ci siamo costruiti ci aiutano o ci limitano? Ci sono utili per il nostro sviluppo personale o impediscono la nostra naturale propensione per la crescita?
Rinarrare una vita direbbe la Corradi Fiumara, tanto amata da Pia, ci aiuta a ridefinire le basi del nostro presente.
Quali sono le risorse di cui ora dispongo e che non avevo nel passato?
L'esperienza che abbiamo fatto con Robert e Solomon è stata potente e toccante. Riprovarci poi direttamente noi è stato ancor più incredibile.
Dopo un esercizio così pesante, Robert non ci ha lasciati ancora stare e ci ha proposto il suo modello per la gestione e l'elaborazione del lutto, altro momento ad alta tensione emotiva, soprattutto per chi ne ha fatto esperienza.

18 Luglio - Day Off


Finalmente un momento di respiro dopo una seconda intensa settimana.
Con la stessa compagnia di San Francisco + Imma e Deborah ci siamo goduti prima lo spettacolo dell'acquario di Monterey e poi il fascino di Carmel.

Monday, July 17, 2006

17 luglio - 6 Step Reframing & Swish

Oggi abbiamo avuto l'ultima giornata di formazione con Suzi.
Abbiamo visto due tecniche fondamentali della PNL, 6 Step Reframing e lo Swish.
Per quanto semplici non riesco ancora a declinarle in poche righe, quello che mi diverte di più è di essere riuscito a dare un nome ed un po' più di conoscenza a quella tecnica che mi ha permesso di perdere 10 chili 4 anni fa leggendo il manuale di Tony Robbins che proprio qui a Santa Cruz ha iniziato il suo percorso formativo con Judith e Robert.
E' stata peraltro l'ennesima conferma dell'importanza della congruenza e della qualità del rapporto interpersonale, la capacità di ascoltare e di calibrare il proprio intervento, di mettersi sullo stesso passo della persona che si sta seguendo, per poi aiutarla a modificare il passo e cambiare prospettive.
Well done.

16 luglio - l'oceano



Finalmente lo abbiamo visto. Grazie a Julie, che abita a Santa Cruz e si prodiga per essere sempre propositiva e disponibile, abbiamo avuto modo di pranzare di fronte alla maestosità dell'oceano.

16 luglio - serata delle culture e dei paesi


La giornata si è conclusa con una splendida serata in cui i diversi gruppi nazionali si sono prodigati per rappresentare il proprio paese. Difficile fare una graduatoria, momenti di cabaret misti a canti e danze di paesi vicini e lontani.

16 luglio - La sintassi somatica e lo SCORE

Giornata con Judith, dedicata al linguaggio del corpo, inteso come sistema di rappresentazione, non necessariamente più profondo del linguaggio codificato dato che anche quello del corpo non è una esperienza ma la rappresentazione di un'esperienza. Anche il linguaggio del corpo allora è una struttura di superficie da leggere per comprendere la struttura più profonda.
Abbiamo affrontato lo SCORE Model, una tecnica di percorso nello spazio temporale dalle cause del passato ai sintomi del presente, alle risorse e agli outcome del futuro a breve e agli effetti del futuro a lungo. Lasciar parlare il corpo può essere una dinamica molto preziosa, soprattutto quando non ci sono parole. Disegnare allora con il corpo gli stati temporali dal presente al futuro desiderato permette di progettare un panorama, un landscape, dal quale trarre spunti e riflessioni per una consapevolezza più piena.
Come ci ricorda Judith, abbiamo spesso una forte consapevolezza di cause e sintomi, ma dedichiamo molto meno tempo ed attenzione agli obiettivi ed al futuro, cosa che ci permetterebbe di scrivere tutta un'altra storia.

Sunday, July 16, 2006

Rakoon


Stasera ne ho visto finalmente uno.

Training a dog


1st Discipline
2nd Exercise
3rd Affection









Per richiamarci all'ordine oggi Judith ci ha ricordato le raccomandazioni del suo istruttore cinofilo.... una sua amica conferma che funziona anche con il marito.

15 Luglio Robert e la Timeline


In mattinata Robert ci ha portati a riflettere sulle percezioni soggettive del tempo, tra persone, tra culture.... cosa vuol dire breve e lungo termine? Quali sono gli assunti alla base della percezione temporale.
La modalità di organizzare passato, presente e futuro è presonale e relativa.
Un esempio è la tendenza a procrastinare, le modalità con cui ci costruiamo le priorità, la differenza tra desiderio, sogno e piano, programma.
Il tempo poi può essere letto in modo associato, il mio esserci "dentro", ed in modo dissociato, il mio vedermi "dall'esterno".
Oltre alla esperienza fenomenica del presente non abbiamo altro che mappe mentali del passato e del futuro e su queste fondiamo le nostre decisioni.

Friday, July 14, 2006

BE CAREFUL WHAT YOU SAY

What are you saying?
Are your words good or bad, Positive or negative, happy or sad?
The words of your mouth lead to failure or success.
Do you ever wonder how you got into that mess?
You are in charge of the words that you speak.
Will you be strong, or will you be weak?
Do you speak words of sickness, or words of health?
Do you speak of poverty, or are your words of wealth?
What you say each day is what comes to pass in your life.
Are your days full of peace, or are they full of strife?
Your life will reflect the words that you say.
Speak positive, uplifting words and life will manifest that way.
Speak negative, depressing, "Oh, poor me" kind of things...
Then the road to failure is what these words will bring.
It's your choice; it's up to you.
What are you saying?
What will you do?

By Heather Naomi Pierpoint

14 luglio Suzi e la dissociazione


Oggi abbiamo ripreso con Suzi tante delle pratiche viste in questi giorni e siamo entrati nel terreno della dissociazione, come vedere le cose dal di fuori per poter recuperare un distacco che ci permetta di trovare delle risorse utili per superare situazioni di stress, dolore o trauma.
E' un esercizio semplice, quello di vederci come in un film dall'esterno, come fossimo seduti sulla poltrona di un cinema. E poi immaginarci all'ingresso della sala ad osservarci seduti a guardare il film. Per poi rientrare nella persona seduta a guardare il film per poi tornare ad interpretare la parte. Mi sono esercitato con Stephan, con cui non avevo praticamente quasi scambiato una parola fino ad allora, e abbiamo entrambi sperimentato l'incredibile capacità di questo esercizio di farti superare situazioni di stress.
La giornata è poi continuata riprendendo i metamodelli da un lato, le chiavi cioè per evitare gli equivoci nell'interazione dialogica, ed il contrapposto modello di Milton Erickson, maestro della terapia ipnotica e sostenitore della teoria di lasciare agli altri di creare le loro esperienze con una conversazione aperta e vaga per lasciare al paziente la libertà di andare in profondità nella sua esperienza.
Mi porto a casa anche la raccomandazione di coltivare i Fish, i pesci per dare feedback positivi a chi ci sta intorno e non aspettare solo di sanzionare i comportamenti non desiderati.
Ce lo insegnano anche con l'addestramento dei cani ma è tanto facile dimenticarcelo.

WRONG QUESTION

As I got into the lift today
as start of day's business
it was "how does the world treat you today?"

"wrong question," I thought
"how are you treating the world?"
may be more to the point
and I say so

how the world seems to be treating us
may just be a reflection, a response, a resonance
to how we treat the world

I share this with the next friend I meet
"no" he says
"it is how we treat ourselves"
and this determines how we treat the world,
how the world fares
and how it in turn responds

"how will I treat myself this day?"
may then be a better question
with which to greet each day

by Bill Pigott

Thursday, July 13, 2006

13 luglio Suzi e i metamodelli


Oggi abbiamo avuto per la prima volta Susy Smith, collega di Robert Dilts e di Judith DeLozier e a capo dell' Anchor Point Institute.

Ci siamo divertiti prima ad utilizzare le tecniche della pnl per ricordare i nomi delle persone per poi entrare nel vivo dei metamodelli.
Ovvero la capacità di capire gli errori e le trappole nei nostri modi di comunicare.



Recuperando un po' di appunti si possono distinguere tre aree di criticità, le generalizzazioni, le cancellazioni e le distorsioni ed una serie di categorie:

Raccolta di informazioni
  • Cancellazioni, intese come tutti i contenuti sottointesi in una frase, che richiedono la capacità di chiedere di specificare, cosa, come, quando, dove....
  • Oggetti o parole non specificati, sottointesi, dove i pronomi possono portare fuori strada.
  • Verbi non specificati, come ci faceva notare Suzi ogni verbo può essere ulteriormete specificato.
  • Le nominalizzazioni, oggetti o nomi che rappresentano valori, azioni, condizioni, relazioni: cosa intendiamo per libertà, per rispetto, per amore, per giustizia....
Definizione di Limiti
  • Le assolutizzazioni, i sempre ed i mai, il tutto ed il niente cosa veramente vogliono dire?
  • Gli operatori modali, tutti i modali che esprimono doveri, necessità, obbligazioni, limitazioni, devi, non devi, puoi non puoi. Ma se chiediamo o ci chiediamo cosa succede se facciamo il contrario abbiamo spesso tante sorprese
La struttura semantica
  • le equivalenze complesse, la capacità cioè che abbiamo di creare relazioni nei nostri discorsi che non trovano fondamento ad una analisi più approfondita
  • le presupposizioni, le assunizoni che facciamo per sostenere i nostri discorsi
  • i rapporti di causa effetto
  • le presunzioni di cosa intende l'interlocutore
  • i giudizi di valore che diamo con le parole giusto, sbagliato, male, bene, quando questi perdono un legame oggettivo con la realtà
Abbiamo esplorato con Suzi la possibilità e la modalità per fare domande per togliere nebbia nelle rappresentazioni che due interlocutori si fanno. E' stato bello però ricordare sempre la necessità etica, od ecologica, come dicono qui, di costurire una relazione e di avere un atteggiamento di sana ricerca di un confronto senza dover sfidare le mappe mentali dell'interlocutore.
Altra cosa forte che ci ha passato Suzi, è quella di lavorare con queste attenzioni nei confronti del nostro dialogo interiore.

12 luglio Strategie

Oggi giornata con Judith, a parlare di Tote, Role e Bagel, tutte strategie per lavorare sulle nostre capabilities, sulla nostra capacità di definire gli obiettivi e di lavorare per progettare un percorso da qui a lì. E' stato bello anche quando abbiamo affrontato il problema della delega, di cosa proiettiamo sui delegati secondo i diversi livelli logici, comportamenti, cosa farà, le capacità, come lo farà, con quali credenze e chi è per me la persona cui delego.
Anche qui emerge forte l'importanza della congruenza e la capacità di porsi in una posizione terza, capace di astrarre da me e dall'interlocutore per poterne vedere le dinamiche.
Al di là delle tecniche è stata una giornata piena di confronti con Judith e la ricchezza della sua esperienza. Mi porto a casa un suo "perfectionism is the best way to procrastinate" ie "analysis equal paralysis" o l'importanza dell'attenzione a preservare i nostri valori e le nostre identità quando ci apriamo e confrontiamo le nostre mappe con gli altri.

Wednesday, July 12, 2006

11 luglio San Francisco




Giornata off spesa a San Francisco.
Dalla nebbia ad un sole splendido

Tuesday, July 11, 2006

“Life isn't about finding yourself. Life is about creating yourself.”


George Bernard Shaw

Monday, July 10, 2006

“L'esperienza non e' cio' che accade a un uomo: e' cio' che un uomo fa con quel che gli accade”

Sunday, July 09, 2006

Omar Salom

Ogni giorno scopro tra i miei compagni di corso personaggi notevoli. Questo è Omar.

Omar Salom es Psicologo , Investigador y Catedratico Universitario.
Actualmente esta desarrollando una especialidad en Psicologia Cognitiva en el Instituto de Albert Ellis de Mexico y una Maestria en Hipnoterapia Ericksoniana en el Instituto filial de Milton Erickson de Arizona.
Ha sido Consultor Organizacional en procesos de alto desempeño los ultimos 11 años en distintos paises.
Adicionalmente es Trainer certificado en Neurosemantics y Meta-States directamente por Michael Hall y Bobby Bodenhamer.
Miembro de la Sociedad Internacional de Neurosemantics y del Instituto de General Semantics de NY.
Director del Instituto de Neurosemantics en Ciudad de Mexico.

9 Luglio

Oggi è la giornata di Judith, a parlare degli stati, di attenzione, emotivi, di consapevolezza e della possibilità di gestirli e di arricchire quelli positivi attraverso il lavoro sulla fisiologia, sulla postura e sul respiro. E' dura essere depressi se si cammina a testa altra e sorridendo.
Ho chiesto a Judith quando è possibile e quando non è possibile intervenire su stati che vanno verso il patologico e mi è piaciuta la sua risposta dell'NLP come una possibile leva, anche a disposizione di psicologi e di psichiatri per integrare le loro competenze. E senza sottovalutare la possibilità che la parola giusta al momento giusto non possa avere effetti altamente benefici.
Anche qui entra la possibilità di usare tecniche di modelling per portarci su stati ottimali.
Il Bagel model, body posture, accessing cues, gesture, eye movement, language patterns per cercare di scegliere gli stati a noi più congeniali ed efficaci e renderli sempre più facilmente accessibili.
La Internal Computation, cambiando le modalità e le submodalità con cui ci rappresentiamo: take a step out, accessing & anchoring a resource, go to metaposition, dissociation.
Il Circle of Excellence, per valorizzare al massimo il contatto, step in, step out per passare da uno stato di equilibri ad un successivo stato di equilibrio attraverso un momento di sbilanciamento come è il camminare.

Wilderness

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Judith

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Vista sull'Oceano

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Saturday, July 08, 2006

8 Luglio

Oggi è stata la prima giornata con Robert.
Mi ha colpito vedere la capacità di Robert di affrontare con sensibilità ed attenzione una prima giornata con dei principianti quando si occupa di Pnl da trent'anni.
Si vede la passione e l'entusiasmo nel coinvolgerci alla scoperta del mondo della pnl.
Ha cominciato mostrandoci e facendoci vedere e toccare con mano la calibration, la capacità di porre attenzione al nostro interlocutore e capire i suoi segnali a fronte delle cose che piacciono o non piacciono.
Dopo è passato a farci fare esperienza delle posizioni percettive, la propria, quell dell'altro e quella del terzo.
Se la prima posizione ci permette di avere una piena consapevolezza del nostro essere, dei nostri obiettivi e delle nostre esigenze, la seconda ci permette di sperimentare le scarpe altrui e vedere il mondo dal suo punto di vista (ecco ancora la relatività delle mappe). La terza invece ci permette di estraniarci dalla dinamica dell'io e del tu e di vedere le relazioni in modo sistemico che apre alla saggezza di una posizione non influenzata dalla propria o dalla altrui posizione.
Una quarta ed una quinta posizione ci permettono poi di lavorare sul senso di identificazione con l'intero sistema e con le comunità, la famiglia, il gruppo.
E via con un'altra esercitazione, questa volta con Emma e con Stacey, notevole la sua capacità di coaching.
Dopo il pranzo abbiamo affrontato il tema dei livelli di apprendimento: dall'ambiente, fornitore di opportunità e di vincoli, ai comportamenti, alle capacità, ai valori, all'identità.
Abbiamo poi iniziato a lavorare sul modelling, la capacità di apprendere da chi sa come fare quello che vogliamo imparare a fare.
Il modelling intuitivo del prendere la seconda posizione ed il modelling cognitivo attraverso le domande che ci aiutano a capire come fa il nostro modello di riferimento a fare quello che fa.
Imparare il come è fondamentale per poter agire i nostri valori.
E così scopro che l'NLP ha molto a che fare con le domande, con la capacità di acuire il mio senso dell'osservazione, con la capacità di mettere in sistema strutturato quello che altrimenti sono portato a pensare che siano doti "magiche" di chi ha naturalezza a fare quello che gli vedo fare.
Robert poi ci introduce al modello TOTE, test, operations, test, exit.
Applicato in demo ad Hank mi ha molto colpito per quanto si possa imparare velocemente da chi ha doti naturali. Adesso capisco perchè Sam mi dicesse l'altro ieri quanto lo avesse affascinato la tecnica del modelling.
Ci proviamo poi anche noi. Demo con Emma e Hank. Mi è venuto da osservare, tornando in gruppo, come fare modelling sia del tutto normale e non un modo "artificiale" di relazionarsi con gli altri.

Fine del secondo giorno intensivo.... WOW.

Dopo cena ho assistito alla presentazione di Kitty Li, cinese di Hong Kong, di un suo programma di formazione sullo sviluppo personale che si è inventata questa primavera per stimolare allo studio i giovani di una scuola di hong kong.

7 luglio


Primo giorno full. Inizia Judith con gli assiomi della PNL, la mappa non è il territorio e la visione sistemica di mente e vita.
Anche se abusata, la metafora della mappa è fondamentale per lavorare sulla relativizzazione delle nostre e delle altrui percezioni del mondo e sul dover allargare il più possibile la percezione del mondo per riuscire a darci il maggiore numero di possibilità "abilitanti".
Sento molto l'influsso di Carl Rogers quando poi si parla delle positive intentions: ogniuno cerca di attuare la migliore scelta possibile data la sua percezione del mondo. Ecco allora la possibilità di lavorare per noi e per gli altri per darci una maggiore possibiltà di scelta.
La visione sistemica individuo-collettività-ambiente ci riporta alla consapevolezza della influenza reciproca, non è possibile non comunicare.
Abbiamo iniziato con le triadi esperienziali sul nostro modo di percepire i contesti sulla base delle assunzioni della pnl.
Nel pomeriggio abbiamo iniziato a provare le diverse modalità di rappresentazione della realtà e a confrontarci sulle nostre reciproche differenze.
Ho fatto una bella chiacchierata con Judith sulla mia focalizzazione visiva e la mia difficoltà a dedicare attenzione all'ascolto... vediamo se con le esercitazioni di queste tre settimane ha ragione lei: anche i nostri sensi e la nostra attenzione si possono allenare.

Questa sera infine sono iniziate le testimonianze di chi sta studiando da trainer.
Andy ci ha portato la sua testimonianza di formatore inglese in Cina e la sua esperienza con la PNL, Paul, da hong kong le sue riflessioni dei collegamenti tra gli approcci e le tecniche della pnl e la saggezza buddista.

Non ci dobbiamo preoccupare della possibile confusione che abbiamo in testa, dice Judith, stiamo solo passando da un livello di consapevolezza ad un'altro.

6 luglio

Mattinata passata ad orientarci nel campus-riserva naturale, con tanto di bambi che brucano nei prati, e pomeriggio a fare conoscenza di Robert e Judith. Si sente la forza dell'esperienza. Se solo mantengono metà di quanto ci promettono potremmo fare esperienza.... beh non sarà niente male.

Sera a Santa Cruz a fare conoscenza con il paesone.

Wednesday, July 05, 2006

5 luglio


Eccomi qui.
Sono finalmente arrivato a Santa Cruz. Il primo impatto con questo campus immerso nei medows e sospeso sull'oceano è notevole. Non posso non pensare a come si sia fortunati
ad avere la possibilità di essere così focalizzati sullo studio.
Ho cominciato ad incontrare i miei colleghi di avventura. Hank da New York, Antoine da Parigi, Irene da Amsterdam, Maria da Amburgo. Affascinante sentire le loro esperienze. Antoine e Maria sono stati qui già altre volte e mi parlano entusiasticamente di quanto mi aspetta. Un po' trepidante mi preparo alla prima giornata, da quello che ho capito da domani s iinizia a ballare...