20 luglio - Principi di Comunicazione con Robert
Un pomeriggio abbastanza leggero, a parlare di comunicazione. I contenuti quelli di sempre, sender, decoder, media, decoder, receiver.
Bello però rileggere i temi della comunicazione con l'approccio della PNL.
L'importanza della chiarezza della comunicazione si sposa con l'importanza data all'ascolto dell'altro, prima per capire il contesto nel quale questo riceverà il messaggio e poi per capire come il messaggio è stato compreso. Il feedback diventa parte fondamentale per non commettere errori nella comunicazione.
L'importanza poi del metamessaggio, di quanto comunichiamo con il tono di voce, con gli argomenti che andiamo a sottolineare. Il metamessaggio sposta l'accento dal contenuto alla come e dove porre l'attenzione:
you should not do that here
se stresso il soggetto sto toccando il livello dell'identità, se stresso il modale sto lavorando sulle credenze, se stresso il verbo focalizzo l'attenzione sul comportamento, se stresso l'avverbio pongo l'accento sul contesto. Cose ben diverse tra di loro sulla stessa frase.
Stiamo toccando i fondamenti della PNL, quella che vedeva come destinatari principali i comunicatori di professione.
Importanza poi degli stati in cui si trovano le persone, sia il sender che il receiver: sono calmi o agitati, sono arrabbiati o vogliono aiutare.... ma anche il grado di relazione: è una relazione tra pari o no? Quali gradi di potere, quali gradi di intimità?
Il nostro obiettivo oggi, e mi sa per molti giorni a venire, è quello di acquisire consapevolezza sia quando comunichiamo sia quando stiamo ricevendo la comunicazione altrui.
Bella poi l'integrazione ricevuta da Ade Martins, citando Bandler, ci ha sottolineato come l'intonazione della frase sia estremamente significativa:
se la voce va su è una domanda o si è in una posizione di sottomissione, se la voce rimane sullo stesso tono stiamo affermando qualcosa, in un piano di parità, se la voce è calante, stiamo dando un comando.
Altro aspetto fondamentale è il contesto e la sua chiarezza od ambiguità, la storia della relazione nell'interazione presente.
Significativa poi la riflessione per la quale non possiamo controllare il nostro non verbale e la nostra incongruenza. Possiamo solo lavorare sulle nostre credenze e sugli assunti di quello che stiamo dicendo per poter trovare in questi il nostro equilibrio.
Altro modo che Robert ci dice di usare tanto è quello di specificare il metalinguaggio senza lasciarlo alla precezione altrui, dico questo perchè intendo quello.
Puoi sostenere un'azione coerente solo se sei coerente e sei coerente se credi nelle assunzioni e sei convinto delle intenzioni.
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